SANDRA HOFMANN BOSS

ricercatrice

37 ANNI, OLANDESE

2013: European Resource Council Starting Grant 2007: Medaglia d'argento ETH di Zurigo

MY WHEEL IS a BONE

La mia ruota trae ispirazione dalla natura, non solo per la forma ma anche per altri aspetti, dalla superficie topografica fino alle funzioni che la ruota stessa svolge.
Nel mio lavoro cerco di adattare le strategie che usa la natura per aiutare le persone, laddove possibile.

Sandra Hofmann Boss, olandese di 37 anni, è Professore Assistente presso il dipartimento di Ingegneria Biomedica dell'Eindhoven University of Technology. È inoltre responsabile dello Skeletal Tissue Engineering Group presso lo Swiss Federal Institute of Technology (ETH) di Zurigo. La sua principale area d'interesse è l'ingegneria dei tessuti scheletrici usando le cellule staminali mesenchimali.
Nel 2013 ha vinto il prestigioso European Research Council Starting Grant per il suo lavoro e ha anche vinto la medaglia d'argento all'ETH di Zurigo per l'eccellenza nella tesi di dottorato nel 2007. La sue ricerche sono focalizzate nell'investigazione di temi bio-meccanici come, per esempio, i carichi meccanici vengano applicati e percepiti dalle cellule in un contesto 3D e come le cellule reagiscano a questi in termini di produzione di matrici.

Sandra è stata capace di parlare in maniera accattivante di un argomento oscuro e molto complicato, dimostrando una grande intelligenza naturale.
Il suo lavoro nel campo della biomeccanica è così importante per la medicina e per la scienza, che l'ammirazione per lei mi ha dato il capogiro.

Questo campo di studi così esoterico le ha fornito una chiave per reinterpretare e reinventare la ruota. Paragonando le ruote al lavoro all'interno del corpo umano con quelle di un veicolo, Sandra è riuscita a evidenziare le loro somiglianze sia nella struttura sia nel funzionamento. Mettendo in risalto l'affinità tra i concetti che presiedono al mondo meccanico e tecnologico da una parte, e a quello biologico dall'altra, la giovane ricercatrice ha dimostrato come il primo universo possa rispecchiarsi nel secondo.
Sandra ci ha spiegato tutto questo attraverso un parallelo: se una ruota è messa in movimento da forze esterne, e spinta a girare, lo stesso succede al corpo. Così come la ruota sopporta il peso del veicolo, le ossa devono sostenere sia il carico del resto del corpo — nervi e sangue, organi e tessuti — sia le pressioni che su di esse vengono esercitate dal mondo esterno. Ascoltando Sandra, siamo tutti diventati più consapevoli della perfezione meccanica del corpo, ma anche di quanto la scienza e la medicina possano farlo funzionare ancora meglio e durare più a lungo.
Il talento al tempo stesso esoterico e assolutamente necessario di Sandra, può forse non essere compreso immediatamente, ma per noi riuscire a capire la sua importanza per la biologia umana è stato illuminante.
[Hanif Kureishi]

Il talento è un dono? O è solo un peso?
Un dono, di cui però non sono pienamente consapevole.

Cosa faresti se una mattina ti svegliassi e scoprissi che il tuo talento non c'è più?
Sono incuriosita da tantissime cose e credo che proprio la curiosità potrebbe essere il tramite per scoprire un altro mio talento.

Qual è il talento vivente che più ammiri?
Le persone che riescono a mantenere un'attitudine positiva, non importa quale.

Cosa ti piace di più del tuo talento, e che cosa invece ti disturba?
Il mio lavoro mi piace veramente, al punto che spesso me ne lascio sopraffare. Di contro, mi impegna al punto che spesso ignoro, o mi perdo, quanto di bello c'è intorno a me.

Quando e dove il tuo talento ti ha reso felice?
Ogni volta che il mio lavoro e il mio contributo riescono ad aiutare qualcuno.

Se potessi cambiare il tuo talento, come lo cambieresti?
Dato che lo scopo della mia ricerca è di migliorare la salute delle persone, mi piacerebbe poter imprimere velocità al mio lavoro, in modo da poter aiutare gli altri il prima possibile.