39 ANNI, BRASILIANO
La mia ruota è il processo creativo che sottende la realizzazione di una sedia o comunque di un oggetto e quindi anche della ruota.
Ogni volta che creo e cerco di esprimere la mia creatività, di trovare il giusto linguaggio, è come se reinventassi la ruota.
Designer brasiliano di 39 anni, ha esposto i suoi lavori sia in Brasile sia all'estero.
Nonostante la giovane età è un affermato designer di fama internazionale.
Ha partecipato alla Milan Design Week e più recentemente alla Stilwerk Mall & Galerie Zeitlos a Berlino.
I suoi lavori, che consistono principalmente in mobili, sono noti per rappresentare vividamente la complessa natura della cultura brasiliana, che prende in prestito elementi di diversi paesi.
Almeida fonde questi elementi in un'unica opera.
Ama studiare le evoluzioni culturali e si inspira a queste per creare nuovi concept e oggetti. è stato definito la più brillante tra le stelle in ascesa nel campo del design brasiliano.
Rodrigo è affascinato dal passato, e mi ha raccontato di quanti sforzi faccia per portare la storia nel presente, senza che questo appaia, o sembri, anacronistico o incongruo.
Vuole trovare un modo per aggiornare reperti e manufatti, creando una versione nuova di ciò che esisteva prima. Gran parte della sua opera consiste in mobili totemici in cui sono mescolati materiali che riflettono il melting pot delle culture in Brasile. Molti di questi materiali, migliorati poi attraverso il riciclo, provengono da semplici negozi di ferramenta o dalle strade di San Paolo.
Se per un verso la sua attività consiste nel rovistare tra i rifiuti, nello scavare nel fango del passato, tuttavia è proprio così che Rodrigo sfrutta tutta la potenza dell'eredità culturale: essa non solo ispira il suo lavoro ma entra a farne parte attraverso i materiali usati. Come molti di noi, Rodrigo è un artista auto-didatta, e la sua capacità di riutilizzare e travasare il passato, rende molto personale la sua opera, e ogni suo pezzo davvero unico – e questo, per me, è talento puro.
Rodrigo si definisce un artigiano. Non gli interessa che le sue opere siano vendibili, gli importa solo la qualità di ciò che riesce a produrre, come fine in sé. Mi ha a lungo parlato di quanto abbia dovuto lottare per diventare l'artista che è oggi, e di quanto duro lavoro sia stato necessario per raggiungere la meta, senza una formazione regolare e senza contatti.
[Hanif Kureishi]
Il talento è un dono? O è solo un peso?
È entrambi, ma è la dedizione che fa evolvere il talento.
Cosa faresti se una mattina ti svegliassi e scoprissi che il tuo talento non c'è più?
Ritornerò nella fattoria dove sono nato perché quello è il luogo che, comunque, un giorno so mi riaccoglierà.
Qual è il talento vivente che più ammiri?
Sono l'architetto e designer italiano Andrea Branzi e i fratelli Campana, designer brasiliani.
Cosa ti piace di più del tuo talento, e che cosa invece ti disturba?
Mi piace il sentire la libertà del creare. Non mi piace dover convincere le persone a capire e accettare proposte nuove dal punto di vista estetico.
Quando e dove il tuo talento ti ha reso felice?
Quando, come uno specchio, il mio talento riflette i miei desideri, siano essi razionali o emozionali.
Se potessi cambiare il tuo talento, come lo cambieresti?
Semplicemente mi piacerebbe produrre meno ma in modo più dedicato.